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giovedì 28 gennaio 2016

L'abbiamo fatta grossa: recensione della commedia di Carlo Verdone con Antonio Albanese

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Un cinema che nasce dall’osservazione comica della realtà e dalla costruzione puntuale, ironica e affettuosa di “caratteri” (in cui riconoscere il vicino di casa, il salumiere o il coatto che orgogliosamente attraversa epoche e generazioni) non può mai rimanere uguale a se stesso. “Tutto scorre”, amava ripetere non a caso il saggio Eraclito, affascinato dalla mutabilità dell’animo umano e del cosmo in generale.
Per questo, da trentasette anni, Carlo Verdone si premura di cambiare scenario, inventando personaggi attanagliati da angosce sempre diverse, perseguitati da rompiscatole sempre diversi, afflitti da viziacci sempre diversi.
Ora, è una verità universalmente riconosciuta che, rispetto al 1979, la nostra società sia meno interessante, più squallida e anche più cattiva, e quindi è logico che il regista romano abbia

giovedì 14 gennaio 2016

L'ultimo lungometraggio del regista Gennaro Nunziante, che vede protagonista Luca Medici, in arte Checco Zalone, ha superato "Sole a catinelle", il suo precedente film: con 52.166.450 euro e 7.347.131 presenze in sala è il maggiore incasso di sempre per un film italiano
Checco Zalone si supera, migliorato il precedente record incassato con Sole a catinelle, il film per la regia di Gennaro Nunziante uscito nel 2013. Quo vado?, arrivato in sala il primo gennaio, in dodici giorni (dall'1 al 12 gennaio) ha totalizzato 52.166.450 euro (7.347.131 presenze in sala certificate Cinetel): un risultato che si trasforma nel maggiore incasso - per un film italiano - di tutti i tempi. Sole a catinelle si era infatti attestato a 51.948.550 euro di incasso.
Quo vado?, il quarto film con Checco Zalone per la regia di Gennaro Nunziante, racconta di... Checco. La trama è stata svelata dall'attore stesso: "Il tema è un uomo, che sono sempre io, Checco, l'ultimo fortunato che ha il posto pubblico fisso, inamovibile, finché arriva la riforma e viene messo in mobilità. Racconto l'odissea di quest'uomo che pur di non lasciare il suo posto fisso è disposto ad andare sino in Norvegia. Da un ufficio a tre metri da casa affronta un cambio radicale di vita che lo porterà in una cultura totalmente diversa da quella italiana, fatta di gente virtuosa, civile, efficiente, dove il welfare è molto forte. Però sono tutti depressi. E si uccidono. Perché?".

giovedì 7 gennaio 2016

E' morta Silvana Pampanini, stella del cinema popolare

L'attrice aveva 90 anni. Era ricoverata dopo un intervento subito ad ottobre

Lutto nel mondo del cinema: Silvana Pampanini è morta questa mattina intorno alle 9,30 al Policlinico Gemelli di Roma, dov'era ricoverata da metà ottobre in terapia intensiva, dopo essere stata sottoposta a un'operazione di chirurgia addominale d'urgenza. L'attrice, 90 anni, si era ripresa dopo l'intervento ma ha poi sofferto complicanze dovute anche all'età.
Prima di Gina Lollobrigida, prima di Sophia Loren, al tempo dei concorsi di bellezza e di un'Italia che la guerra non aveva piegata, l'astro di Silvana Pampanini cominciò a risplendere e non fu una stella cometa, ma una stella luminosa che attirò registi famosi, attori di grido, principi e magnati in una ridda di successi commerciali, applausi internazionali, flirt sempre annunciati e sempre smentiti, compreso quello romantico di Totò, che per la bellissima attrice provò un sentimento profondo e mai veramente ricambiato. Nata a Roma il 25 settembre del 1925, romana ma di famiglia veneta, Silvana Pampanini doveva essere cantante nel segno di una zia celebre, la soprano Rosetta. Diplomata all'istituto magistrale e al Conservatorio di Santa Cecilia la ragazza aveva una vera propensione al canto, tanto da aver tenacemente conservato la sua voce in tutti i film in cui i suoi personaggi cantavano, mentre tante brave doppiatrici si sostituirono sempre a lei per darle voce nei film più celebri. Invece le cose cambiarono in una sola